ROMA – Idoneità dell’assorbitore di energia in relazione al peso del lavoratore. Pubblicato da Inail un volume sulla prevenzione delle cadute dall’alto e sulla valutazione del funzionamento dell’assorbitore. Prove sperimentali per valutare come il peso del lavoratore possa influire sulla capacità del componente nel dissipare l’energia cinetica in caso di caduta e sulla necessaria decelerazione.
Lo studio, realizzato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’Inail, ha osservato quanto il peso differente di ogni lavoratore possa essere determinante in un assorbitore al fine di garantire una frenata senza rischi per la persona. Come la forza frenante e la decelerazione possano essere influenzate dal variare ad esempio della massa del torso.
“Il peso dei lavoratori che effettuano attività in quota nei cantieri edili e che utilizzano i sistemi di arresto caduta non è sempre lo stesso. Esso può essere diverso dai 100 kg previsti nella normativa tecnica europea e questo ha determinato l’interesse del CEN/TC 160, il Comitato Tecnico che si interessa dei DPI contro le cadute dall’alto [1]. Il problema di sicurezza è rilevante in quanto gli attuali assorbitori di energia vengono prodotti facendo riferimento alla norma UNI EN 355: 2003 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – Assorbitori di energia, che prevede una massa di prova di 100 kg”.
Il volume presenta in proposito prove sperimentali effettuate su due sistemi anticaduta, ne illustra tutti i passaggi, le attrezzature esaminate, ne mostra le immagini, i grafici, i sistemi di misura, i parametri statistici.
Le conclusioni alle quali si giunge pongono quesiti sui sistemi in particolare per quanto riguarda le persone tra i 60 e gli 80 kg. “I dati presenti sulle tabelle 4.4.5-1 e 4.4.5-2 relativi all’accelerazione amis mostrano che per la massa di 60 kg il numero n(g) assume valori superiori a quello tollerabile pari a 6. Per le masse di
100 e 120 kg tale valore non viene mai superato. Ciò vale nei due sistemi testati (F ed I). Il valore tollerabile della amis viene superato anche per la massa di 80 kg in caso di utilizzo del sistema I. Per le masse di 100 e 120 kg tale valore non viene mai superato, sia per il sistema F che I”.
Nei due assorbitori visionati sono state rilevate quindi sollecitazioni superiori per i lavoratori di 60kg, per uno dei due assorbitori anche per i lavoratori di 80kg. Il volume indica a questo punto come possa essere utile rivedere la UNI EN 355: 2003 e inserire nei sistemi classi di peso.
“L’attuale limite di 6 kN previsto nelle norme EN appare ragionevole per le persone di peso corporeo compreso nella gamma tra 80 e 100 kg mentre la forza frenante massima per le persone comprese tra 60 kg e 80 kg dovrebbe essere di 4 kN e per quelle comprese tra 100 kg e 120 kg di 8 kN”.
Info: Inail, Idoneità assorbitore energia in relazione al peso del lavoratore
Source: Quotidiano Sicurezza
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