ROMA – RFId e applicazioni per la sicurezza sul lavoro. Questo il tema del volume appena pubblicato da Inail e curato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici. Un’analisi della tecnologia Radio-Frequency Identification e una rassegna degli ambiti lavorativi di possibile applicazione.
RFId è sostanzialmente un sistema di comunicazione e quindi di riconoscimento basata sulla radiofrequenza. Un sistema differente sia dal codice a barre che dalla banda magnetica e che ha come peculiarità quelle di consentire identificazioni univoche; poter essere utilizzato in forme diverse, rivestimenti, esposizione ad agenti atmosferici; essere letto a distanze maggiori rispetto agli altri citati sistemi di riconoscimento.
Il sistema è basato su tre componenti: Tag, trasmettitore-ricevitore; il Reader che riceve informazioni e interroga i Tag; il Management system. I Tag possono essere attivi, passivi, semi-passivi; possono supportare tipi di memoria differenti; la capacità di trasmissione dipende sia dal tipo di Tag che dalla frequenza utilizzata per la comunicazione con il Reader e dalla potenza massima irradiata dal Reader stesso.
“Il Reader e i Tag e devono comunicare tra loro facilmente e senza disturbare altri sistemi radio o elettrici.
Allo scopo per ogni applicazione sono definiti i protocolli di comunicazione, cioè una serie di documenti normativi che descrivono tutti gli aspetti tecnici necessari per il processo di comunicazione, soprattutto quando l’applicazione richiede che dispositivi di fabbricanti diversi possano interoperare”.
Dopo aver descritto a lungo attraverso grafici, schemi e formule matematiche gli aspetti tecnici e tecnologici del sistema, il volume passa quindi in rassegna varie possibili applicazioni negli ambienti di lavoro capaci di intervenire nella gestione della sicurezza e della prevenzione. Ad esempio come barriera immateriale per il passaggio di persone, oggetti, macchine.
Queste le tipologie di utilizzo analizzate:
- “Uso in applicazioni di sicurezza;
- Uso come blocco di sicurezza aggiuntivo;
- Uso come interblocco di sicurezza;
- Uso come chiave di accesso ad un cantiere;
- Uso per la localizzazione dei lavoratori;
- Uso come DPI aggiuntivo;
- Uso come inventario di sicurezza;
- Rilevazione dei parametri ambientali”.
Le applicazioni mediche:
- “Braccialetti RFId per l’identificazione e la localizzazione dei pazienti;
- Sistemi per la localizzazione di apparecchiature, pazienti e personale
sanitario; - Tracciamento dei ferri chirurgici in sala operatoria;
- Utilizzo di dispositivi attivi;
- Precauzioni nell’applicazione ai locali medici;
- Soluzioni impiantistiche;
- Uso per applicazioni di telemetria”.
Il volume prosegue descrivendo in dettaglio la progettazione di sistemi RFId, come sceglierli, appendici tecniche sulle frequenze, le memorie dei Tag, protocolli anti collisione stocastici e deterministici, altre tecnologie wireless, localizzazione indoor. Infine un’analisi della propagazione dei campi elettromagnetici e delle criticità riguardanti privacy, diffusione di informazioni commerciali e rischi per la salute.
Info: Inail RFId in applicazioni di sicurezza
Source: Quotidiano Sicurezza
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